A Postcolonial Prayer: Trauma, Heterotopic Spaces and the Deconstruction of Soviet Discourse in Svjatlana Aleksievič’s Černobyl'skaja Molitva
DOI:
https://doi.org/10.13136/2724-4202/1560Parole chiave:
Svjatlana Aleksievič, "Černobyl' Prayer", letteratura bielorussa, Čornobyl, postcolonialismoAbstract
Černobyl’skaja Molitva (1997), quarta parte del ciclo Golosa utopii, non è solo un esempio significativo dell'arte compositiva di Svjatlana Aleksievič, ma rappresenta anche una potente risposta postcoloniale da una prospettiva subalterna alla “cultura della guerra” nel discorso sovietico. Utilizzando un approccio postcoloniale e il concetto di eterotopia di Foucault, il saggio esamina come Černobyl’skaja Molitva decostruisca il discorso identitario sovietico, in particolare il mito della “Grande Vittoria”, e come il modello della preghiera crei uno spazio condiviso – uno spazio alternativo di coesistenza – che può essere visto come una sfida al discorso coloniale sovietico.
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